CRIF continua la propria espansione in Oriente aprendo un ufficio di rappresentanza in Indonesia e sviluppando il primo credit bureau del Tagikistan

CRIF ha da tempo sedi operative in Cina e partnership attive in Vietnam, India e Bangladesh, per cui l’Indonesia rappresentava, con le sue dimensioni e le potenzialità del mercato del credito locale, uno dei  Paesi di maggior interesse nell’intera area del sud-est asiatico.
Del resto l’Indonesia, con una popolazione di circa 250 milioni di abitanti, è il quarto Paese più popoloso della Terra e si caratterizza per una struttura economica dalle grandi potenzialità, soprattutto grazie alle enormi risorse naturali che possiede, per quanto ancora caratterizzata da rilevanti limiti strutturali. A questo riguardo, la crescita del PIL prevista per il 2012 è del 6%, sospinta dalle importanti riforme adottate negli ultimi anni e guidata soprattutto dalle imprese con proprietà femminile, che nel Paese rappresentano una quota pari al 60% del totale.
Relativamente al sistema creditizio del Paese, dall’ultima edizione del rapporto Doing Business, redatto da IFC-World Bank, l’Indonesia si colloca al 129° posto assoluto della classifica mondiale riguardo l’accesso al credito e la tutela dei diritti di creditori e debitori. Stimolato dalla costante crescita dell’economia nazionale, il sistema creditizio locale si sta velocemente avviando su un percorso di modernizzazione, guardando con interesse ad esperienze e soluzioni in grado di garantire adeguato supporto al suo sviluppo organico.
 
“Con l’apertura di questo ufficio CRIF si pone l’obiettivo di supportare banche, istituti finanziari e assicurazioni locali con un’ampia gamma di servizi affidabili e altamente personalizzabili, già utilizzati in molti altri Paesi nel Mondo e in grado di ottimizzare la gestione del rischio di credito e del business attraverso processi decisionali più consapevoli – afferma Enrico Lodi, Credit Bureau Services General Manager di CRIF -. Inoltre, questa iniziativa conferma una volta di più la nostra determinazione nel rafforzare la presenza in Asia, mettendo a disposizione degli operatori locali un’esperienza consolidata a livello internazionale nella gestione di sistemi di informazione creditizie, di business information e di supporto decisionale. Per altro, da sempre CRIF pone grande attenzione allo sviluppo di partnership e collaborazioni con i market player, le associazioni finanziarie e le istituzioni locali con l’obiettivo di consolidare il proprio posizionamento globale”.
Nell’ambito della propria strategia di espansione internazionale, che si concretizza nell’investire tramite start up o l’acquisizione di società già operative nei paesi emergenti, CRIF annuncia anche di aver vinto la gara internazionale istituita da Credit Information Bureau of Tajikistan (CIBT), e fortemente sostenuta dalla Banca Centrale del Paese e da IFC (società del Gruppo World Bank che ha partecipato come intermediario), per lo sviluppo e la gestione del primo credit bureau in Tagikistan.
Nello specifico, CIBT ha scelto CRIF come partner strategico per l’esperienza dimostrata nello sviluppo di sistemi di informazioni creditizie (SIC) in altri Paesi nel mondo e per la conoscenza del mercato del credito anche in Asia.
Inoltre, con l’obiettivo di diventare il principale credit bureau della regione e dare supporto allo sviluppo dell’economia locale, CRIF ha acquistato il 49% delle azioni di CIBT, organizzazione costituita da banche locali, istituzioni di microfinanza e da AMFOT, un’associazione che raccoglie le società di microfinanza locale.
Sulla base della normativa vigente in Tagikistan, il sistema sviluppato da CRIF raccoglierà informazioni creditizie sia positive (sulla regolarità dei rimborsi di pagamento dei finanziamenti) sia negative (su eventuali ritardi di pagamento) relative a privati cittadini e imprese, contribuite da banche e istituzioni di microfinanza locali.
La condivisione delle informazioni potrà agevolare l’accesso al credito da parte di imprese e privati rendendo più trasparente il rapporto tra richiedente ed ente erogatore e consentirà, al contempo, il controllo del rischio di credito. Inoltre contribuirà a promuovere un approccio più consapevole durante i processi decisionali da parte degli istituti e a ridurre il rischio di sovraindebitamento per i richiedenti.
Considerando il quadro economico e finanziario del Tajikistan, che consta di circa 170.000 ditte individuali e PMI, 14 banche, 3 società di credito e oltre a 120 istituzioni per il microcredito, CRIF si posiziona come terza parte indipendente fondamentale nel supportare le banche locali ad abbandonare un approccio di tipo tradizionale nella gestione del credito e adottare un modello più moderno ed efficiente basato sulla referenza creditizia. In questo modo i richiedenti credito avranno la possibilità di qualificarsi di fronte agli enti erogatori attraverso una attestazione della propria affidabilità creditizia. Grazie al nuovo credit bureau, da un lato gli istituti finanziari riusciranno a fornire servizi più efficienti e ad erogare credito ad una platea più ampia di richiedenti, riducendo al contempo i rischi di credito, mentre dall’altro i cittadini e le imprese avranno un accesso più agevole ai finanziamenti.
Per altro, dall’ultima edizione del rapporto Doing Business redatto da IFC-World Bank, emerge che il Tagikistan si posiziona al 177° posto assoluto della classifica mondiale relativamente alla categoria ‘Getting credit’ anche a causa dell’assenza di un sistema di informazioni creditizie.
“Il credit bureau che ci accingiamo a sviluppare giocherà un ruolo centrale nella gestione del rischio di credito e nel promuovere, all’interno del sistema finanziario del Tagikistan, una cultura del credito più matura. Del resto, come è stato rilevato in molti altri Paesi l’evoluzione del settore finanziario è strettamente collegato alla disponibilità di efficienti ed efficaci sistemi informativi che permettono di migliorare la gestione del rischio di credito e, di conseguenza, di dare concreto supporto ai bisogni finanziari di imprese e privati contenendo i livelli di sovraindebitamento”, commenta Lodi.